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    HomeATTUALITA'Cresce il turismo culturale in Italia, Sud e Isole protagonisti inaspettati

    Cresce il turismo culturale in Italia,
    Sud e Isole protagonisti inaspettati

    Il turismo culturale in Italia non è mai stato così vivace. Con un incremento del 2,4% rispetto all’anno precedente, il 2023 ha segnato un nuovo record per il settore, che conta oggi 79.940 imprese attive nel comparto a prevalente vocazione. Il risultato non solo consolida la posizione dell’Italia come destinazione privilegiata per i turisti di tutto il mondo, ma getta anche nuova luce sul ruolo cruciale delle imprese e dell’intera filiera per l’economia del Paese.

    Basta un breve sguardo allo scenario nazionale e le conclusioni vengono da sé. Le città metropolitane si impongono come veri e propri motori di sviluppo, attrattori di investimenti e generatori di posti di lavoro. Nondimeno, tuttavia, vengono fuori significative disparità territoriali che invitano a riflessioni approfondite sulle future strategie di crescita. Dalle affollate strade di Roma alle affascinanti coste del Sud e delle Isole, il Bel Paese si conferma un riferimento globale, grazie al suo patrimonio culturale inestimabile e a un tessuto imprenditoriale in continua evoluzione. Il divario tra Nord e Sud riguarda soprattutto i livelli di occupazione.

    Bene, scopriamo insieme allora come il filone del turismo a prevalente vocazione culturale stia trasformando l’Italia, analizzando le principali tendenze e le sfide territoriali che ne caratterizzano lo sviluppo. Roma, Milano e Napoli dominano la scena, ma il Mezzogiorno si rivela protagonista inatteso per numero di aziende. Il resto del Paese guarda al futuro con ambizione, cercando di cogliere tutte le opportunità di un comparto in piena trasformazione.

    Sud e Isole al top: la mappa delle imprese italiane

    Il Sud Italia e le Isole spiccano come aree chiave in termini di concentrazione territoriale, ospitando un terzo delle imprese del settore. Questa forte presenza sottolinea il potenziale di Campania, Puglia, Sicilia, Sardegna e delle altre regioni del Mezzogiorno ricche di patrimoni culturali unici. Tuttavia, nonostante l’alto novero di aziende, lo stesso Sud si colloca in fondo alla classifica per quanto riguarda il numero di dipendenti, con una media di 5,6 lavoratori per impresa.

    Centro e Nord: un pilastro del turismo culturale

    Le regioni del Centro Italia, con il 28,7% delle imprese, continuano a essere in pole position. Roma è in testa e pure Firenze si fa notare, malgrado i valori del tutto differenti rispetto alla Capitale: attraggono turisti da tutto il mondo e ospitano inoltre un’alta densità di imprese culturali. Il Nord-Ovest e il Nord-Est seguono rispettivamente con il 20,3% e il 17,2% delle imprese. Quanto alla media dei dipendenti per azienda, in queste aree è assolutamente più alta rispetto al Sud: 7,5 in media per il Nord-Est, 7 per il Nord-Ovest e 6,4 per il Centro.

    Le città metropolitane: in vetta per densità aziendale

    Le città metropolitane dominano la scena in termini di densità aziendale. Roma guida la classifica con il 14,5% delle imprese, seguita da Milano con il 9,2% e Napoli con il 7,6%, mentre Bari mette a segno un 4,6%. Questa concentrazione si riflette peraltro nei dati occupazionali: Roma, Milano e Napoli detengono le percentuali più elevate di dipendenti, rispettivamente con il 14,9%, 12,1% e 7,2% degli occupati del settore.

    Impatto occupazionale: un settore in crescita

    Non solo propulsore di valore, ma anche potente motore di occupazione. In altre parole, il turismo culturale, con tutte le connessioni che la filiera rappresenta, è un settore che spinge l’economia. Nel 2023, ha impiegato ben 514mila dipendenti, con un aumento del 15,5% rispetto all’anno precedente. Tale incremento occupazionale testimonia la vitalità del comparto e la sua capacità di generare nuove opportunità lavorative.

    Insomma, è piena espansione. L’analisi delle imprese della filiera in Italia sottolinea la crescita e la continua evoluzione del turismo a prevalente vocazione culturale, con una distribuzione geografica che riflette le ricchezze storiche e culturali del Paese. Le città metropolitane si confermano i principali poli attrattivi, sia in termini di densità aziendale che di occupazione. Questi e molti altri dati emergono dal report “Imprese e professioni culturali e creative. I fabbisogni professionali e formativi delle imprese culturali, indagine 2023” (Unioncamere-ministero del Lavoro e delle Politiche sociali-Centro Studi Tagliacarne).

    a cura della redazione

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