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    HomeATTUALITA'Patente a crediti per la sicurezza nei cantieri: obbligatoria dal 1° ottobre

    Patente a crediti per la sicurezza nei cantieri: obbligatoria dal 1° ottobre

    Manca meno di una settimana e la patente a crediti sarà realtà. Dal 1° ottobre 2024 diventerà un requisito imprescindibile per le imprese e i lavoratori autonomi nei cantieri temporanei o mobili. Con il decreto ministeriale 18 settembre 2024 n. 132, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 20 settembre 2024 n. 221, le aziende hanno pochi giorni per preparare la documentazione necessaria e richiedere la patente all’Ispettorato nazionale del lavoro.

    Da lunedì sera, 23 settembre, sul portale dell’Ispettorato nazionale del lavoro (Inl), è online la circolare esplicativa con le indicazioni operative. Appena il provvedimento entrerà in vigore, ci sarà l’avvio operativo della piattaforma digitale dove le imprese dovranno presentare la domanda. Per capire meglio come funzionerà e per fare chiarezza su obblighi, scadenze e sanzioni abbiamo chiesto aiuto a Nico Favale, di Pmi servizi & formazione, formatore qualificato e consulente in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro.

    Nico Favale
    Cos’è la patente a crediti o a punti per la sicurezza? E per chi è obbligatoria?

    «È uno strumento di qualificazione delle imprese per la salute e la sicurezza sul lavoro, obbligatoria per il settore edile. In sintesi, la patente a punti dovranno richiederla le imprese e i lavoratori autonomi che operano nei cantieri temporanei o mobili, sia italiani che esteri, anche se con sede Ue o extra Ue. Ci sono però alcune eccezioni. Infatti, non è prevista per mere forniture, in pratica sono esonerati i fornitori di materiali, e per prestazioni intellettuali, come per gli architetti ad esempio. Ne restano esclusi pure gli operatori in possesso di un documento equivalente di un altro Stato e le imprese con attestazione Soa in classifica pari o superiore alla III. Si può lavorare a patto che si abbiano 15 crediti».

    Perché si è arrivati a questo provvedimento: cosa serve e come funziona?

    «Con l’entrata in vigore della patente a credito si vuole promuovere l’adozione di standard elevati di sicurezza nelle aziende, incoraggiandole a seguire buone pratiche e a rispettare le normative vigenti. Il legislatore persegue l’obiettivo di prevenire e contrastare il lavoro irregolare e aumentare la sicurezza nel comparto delle costruzioni. In pratica, tramite essa, si intende garantire la conformità alle leggi, prevenire i rischi nei cantieri edili e migliorare la formazione degli operatori, materia in particolare che mi riguarda da vicino ormai da anni. Va considerato anche un altro aspetto, che il punteggio associato alla patente è un criterio utilizzato dalle Pubbliche amministrazioni per valutare l’idoneità delle aziende nelle gare d’appalto, nonché per l’assegnazione di incentivi e bonus».

    Nel comparto delle costruzioni non lavorano solo “edili” in senso stretto. Come stanno le cose? Qualcuno vi ha già contattato per chiarimenti?

    «Partiamo dal comparto, il settore coinvolge numerosi professionisti, come edili, pittori, piastrellisti, elettricisti e molti altri artigiani, spesso senza dipendenti e talvolta di origine straniera. Il problema è qui. Laddove si parla di lavoratori autonomi, significa che devono adempiere in prima persona agli obblighi di legge, ad esempio rivolgendosi a consulenti tecnici specializzati o commercialisti. Chiaramente, non è facile gestire le complessità normative. Noi, in Pmi servizi & formazione, esperti e qualificati in sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, siamo disponibili per ulteriori informazioni e affiancamento. Ci stanno contattando già da tempo proprio i consulenti, soprattutto nelle ultime due settimane, poiché hanno bisogno di un supporto esterno cui affidarsi per garantire la conformità e il rispetto delle regole».

    La domanda si presenta online sul portale dell’Inl. Ma il 1° ottobre molte imprese potrebbero non riuscire a inviarla, ad esempio per la congestione del sistema. Come faranno a proseguire con le loro attività?

    «Fino al 31 ottobre, per chi non dovesse riuscire a connettersi al portale, c’è la possibilità di inviare l’autocertificazione tramite Pec, cioè via posta elettronica certificata. Esiste un modello allegato da utilizzare, un’autocertificazione/dichiarazione sostitutiva sul possesso dei requisiti richiesti. Ma bisogna fare attenzione poiché vale solo fino a fine ottobre. Sempre entro il mese, infatti, l’operatore dovrà inoltrare la domanda per il rilascio della patente sul portale dell’Ispettorato nazionale del lavoro. Se si dimentica o trascura la scadenza, dal primo giorno di novembre l’impresa o l’autonomo non potrà più lavorare in cantiere».

    Chi invece non adempirà al provvedimento, sarà passibile di sanzione…

    «Certamente, l’Ispettorato nazionale del lavoro ha precisato che svolgere attività senza patente oppure con una patente che abbia meno di 15 crediti comporta sanzioni amministrative. La quote previste sono del 10% rispetto al valore dei lavori presi in carico e si parte da un minimo di 6mila euro. Vi si aggiunge l’esclusione dai lavori per sei mesi. Attenzione però, prima di inviare la richiesta per la patente o l’autocertificazione provvisoria, va verificato il possesso dei requisiti richiesti, così da non incorrere in pesanti sanzioni amministrative e penali, previste per dichiarazione mendace, e nella sospensione dell’attività per 12 mesi».

    Come hanno reagito le aziende a questo nuovo strumento?

    «In tantissimi casi lo hanno visto come un ulteriore appesantimento burocratico, inserimento di nuovi adempimenti, nuovi obblighi. Per indorare la pillola spiego che, in fondo, quello che viene richiesto è semplicemente quanto già previsto dalla normativa previgente, quindi niente di nuovo».

    E, dal punto punto di vista personale, qual è il suo giudizio?

    «Da una parte lo accolgo con positività, perché probabilmente accenderà un faro sull’idea che occorre essere in regola con gli adempimenti in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro. Dall’altra noto che si continua ad adottare sempre la medicina dell’inasprimento sanzionatorio e poco o niente si faccia sul lato dell’educazione alla sicurezza. Mi chiedo, per citar qualcosa, che fine abbia fatto il famoso accordo in sede di Conferenza Stato Regioni che aspettiamo dal giugno 2022. Poi, ad esempio, mi domando perché si faccia riferimento al Rspp, mentre invece si ignori del tutto la figura del medico competente e tutto il mondo della sorveglianza sanitaria, pilastro fondamentale della tutela del lavoratore. Ma potremmo stare qui a discutere per ore».

    In conclusione, la patente a crediti rappresenta una sfida per le imprese del settore edile, che dovranno adeguarsi rapidamente a questo nuovo strumento, ormai imminente. Se da un lato molti vedono il provvedimento come un aggravio burocratico, dall’altro potrebbe essere un’opportunità per migliorare gli standard di sicurezza nei cantieri. Il tempo stringe e le imprese devono agire in fretta per avere tutte le carte in regola. La corretta implementazione, la formazione e la consulenza adeguata saranno fondamentali per garantire la continuità operativa e tutelare lavoratori e imprenditori.

    di Anna Colazzo

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