Alessia Martiriggiano, psicologa clinica ed esperta in formazione, presenta la figura dell’operatore socio sanitario e ne sottolinea la crescente richiesta
In un’Italia caratterizzata da un costante invecchiamento della popolazione, le esigenze di assistenza socio-sanitaria sono più che mai urgenti. Il calo della natalità e l’aumento dell’aspettativa di vita hanno creato una situazione demografica in cui ci sono 193,1 anziani ogni 100 giovani, secondo gli ultimi dati Istat. In tale contesto, la figura dell’Operatore socio sanitario (Oss) emerge come fondamentale per garantire il benessere e la dignità delle persone anziane e vulnerabili.
Alessia Martiriggiano, psicologa clinica e del lavoro, coordinatrice della formazione in Pmi servizi e formazione, ci accompagna in una guida essenziale per chi desidera diventare Oss. Scopriremo insieme i vantaggi e le opportunità di questo percorso, oltre all’importanza di investire in una formazione di alta qualità per costruire un futuro professionale solido e appagante.
Cosa fa l’operatore socio sanitario
«L’Oss è la figura che io definisco come l’anello di congiunzione tra il paziente e l’équipe curante. Il suo compito, sia in ambito sociale che sanitario, è soddisfare i bisogni primari della persona, promuovendone il benessere e l’autonomia, sempre nel rispetto delle proprie competenze. È l’operatore che lavora in stretta collaborazione con altri professionisti dell’assistenza, contribuendo a garantire un supporto completo al paziente».
Perché diventare Oss: vantaggi e opportunità professionali
«La situazione demografica in Italia è chiara. Il calo della natalità, l’aumento dell’aspettativa di vita e l’invecchiamento della popolazione sono fenomeni evidenti. Del resto si sente dire spesso che “l’Italia è un Paese per vecchi”. Gli ultimi dati Istat segnalano una crescita costante della popolazione anziana e, in moltissimi casi, la diminuzione del supporto familiare. Tale scenario ha portato a un aumento dei ricoveri in case di riposo e strutture socio-assistenziali e, di conseguenza, a una forte domanda di Oss».
Richiesta di operatori qualificati nel mercato del lavoro
«La domanda è molto alta, soprattutto per la carenza di personale qualificato nelle strutture sanitarie e assistenziali. Il Piano triennale del fabbisogno del personale sanitario in Puglia ha segnalato la necessità di 905 Oss, di cui 151 solo nell’Asl di Lecce. Tuttavia, questi numeri non sono stati coperti negli anni a causa dei limitati percorsi di formazione finanziati dal Fondo sociale europeo (Fse). La regolamentazione dei corsi autofinanziati, cioè finanziati dagli stessi corsisti (corsi a mercato, ndr) mira a colmare il gap, ma la richiesta rimane superiore, soprattutto nelle case di riposo, dove servono 2 operatori ogni 5 ospiti non autosufficienti e 1 ogni 15 autosufficienti. La carenza di operatori è evidente anche nelle corsie ospedaliere e nei reparti di pronto soccorso».
Esperienze pratiche, stage e tirocini per i corsisti
«I corsi regolamentati dalla Regione Puglia prevedono 1.000 ore di formazione, di cui 550 di lezioni teorico-pratiche e 450 di stage. Questi ultimi si svolgono in strutture ospedaliere pubbliche o private socio-assistenziali e socio-sanitarie, autorizzate e iscritte nei registri regionali. Fare esperienza nelle strutture sanitarie private, su campo, diretta e immediata, permette ai corsisti di sviluppare le competenze necessarie, pratiche, e di confrontarsi con colleghi reali. Inoltre, lo stage è un’occasione per farsi conoscere dalle strutture ospitanti, che potrebbero trasformare il tirocinante in un futuro collaboratore o dipendente dopo il conseguimento del titolo».
Struttura del corso per Oss: una guida pratica
«Naturalmente parlo per noi di Pmi servizi & formazione. Il corso è strutturato secondo il regolamento regionale n. 28/2007, che definisce l’organizzazione didattica e le materie di insegnamento. Si articola in quattro aree principali e abbraccia più moduli: Area socio-culturale, istituzionale e legislativa; Area igienico-sanitaria; Area psicologico-sociale; Area tecnico-operativa. I nostri corsi sono progettati in base alle richieste specifiche del territorio e delle strutture sanitarie, garantendo una formazione orientata alle reali esigenze del mercato del lavoro».
Organizzazione e supporto per i corsisti
«Continuo sempre spiegando come funziona per il nostro ente. La durata è di circa 12 mesi (dal lunedì al venerdì, in sede) e le competenze teoriche vengono acquisite in aula didattica, dotata di schermi multimediali su cui sono trasmessi anche i materiali forniti dai docenti, mentre la pratica si sviluppa in un’aula laboratoriale attrezzata con manichino, lettino, Dpi e strumentazione sanitaria, sotto la supervisione degli insegnanti. Il corso si distingue per il supporto continuo ai corsisti, con un coordinatore che funge da mentore, facilitando l’apprendimento e coltivando motivazione e autorealizzazione. Offriamo anche soluzioni di pagamento personalizzate per consentire di rateizzare, in base alle possibilità di chi si iscrive».
Comunicazione: un aspetto fondamentale
«Per me, psicologa, le capacità comunicative ed empatiche sono imprescindibili e importanti tanto quanto quelle pratiche. Essere un Oss significa supportare il paziente non solo nei bisogni primari, ma anche emotivamente durante momenti difficili. Nei nostri corsi, poniamo l’accento su moduli come Socializzazione e animazione, Psicologia applicata, Elementi di etica e deontologia, tenuti da docenti dell’Università del Salento ed esperti con esperienza. L’obiettivo è formare operatori empatici e rispettosi, seguendo il principio “tratta come vorresti essere trattato”».
Come riconoscere un corso di qualità?
«Purtroppo molti corsi Oss, online e non, non sono riconosciuti dalla Regione Puglia e sono numerosi i cittadini ignari del fatto che non sono validi. Coordino questa tipologia di corsi dal 2018 e conosco l’impegno serio che un ente di formazione deve mettere in campo, dal punto di vista organizzativo, gestionale e chiaramente formativo. Scegliere un ente qualificato è fondamentale, perché tutto parte da qui. Durante le nostre giornate di presentazione del corso, insisto sull’importanza di verificare sui portali ufficiali gli enti accreditati e riconosciuti dalla Regione, per garantire qualità e validità del percorso formativo».
In cosa si differenzia il corso Oss di Pmi servizi & formazione?
«Uno dei principali punti di forza è la selezione dei formatori, che lavorano da anni con l’ente per garantire una trasmissione funzionale degli apprendimenti. Ci avvaliamo di professionisti specializzati, tra cui medici del 118, infermieri, Oss qualificati, docenti dell’Università del Salento, psicologi, sociologi e avvocati abilitati di grande spessore. Ogni curriculum viene attentamente vagliato dall’ente e poi trasmesso alla Regione per esserne autorizzato».
Collaborazione con l’agenzia per il lavoro
«La collaborazione con l’agenzia per il lavoro Pmitalia Lecce nell’accompagnare gli studenti verso opportunità lavorative è un altro fiore all’occhiello per noi, poiché il conseguimento della qualifica Oss rappresenta un punto di partenza, non di arrivo. Gli operatori dell’Apl (acronimo di Agenzia per il lavoro, ndr) accompagneranno gli studenti nel mondo del lavoro, valutando apprendimenti e percorso formativo. Insieme all’ente e alle aziende ospitanti esploreranno opportunità di collaborazione e possibili inserimenti lavorativi, così da offrire un supporto concreto per il futuro professionale».
A questo punto le conclusioni vengono da sole. Diventare Oss è un’opportunità che promette stabilità e soddisfazione. Investire in una formazione di qualità è il primo passo per costruire un futuro professionale solido nel settore socio-sanitario.
di Anna Colazzo