L’evento di Brindisi mette in primo piano la crescita professionale nel settore marittimo, puntando su nuovi percorsi formativi e sul futuro della blue economy
Lo Snim 2024, il Salone Nautico di Puglia, traccia nuove rotte. Giunto alla sua ventesima edizione, ha accolto i visitatori a partire da giovedì 10 ottobre e si conclude oggi. Quattro giorni di eventi e manifestazioni hanno esplorato non solo il settore della diportistica, ma l’intero mondo della nautica e della blue economy.
Il Salone Nautico conta 150 espositori e circa 300 imbarcazioni, esposte su 20mila metri quadrati tra piazzali e banchine del “Marina di Brindisi”, il porto turistico. Ovvero, una presenza corposa e di qualità che sta rendendo la Puglia un punto di riferimento nel Mediterraneo orientale per turismo nautico, servizi al transito e produzione.
Formazione, competenze delle future generazioni del mare, sostenibilità ambientale sono i temi cruciali al centro dello Snim, oltre alla nautica in senso “stretto”. Un focus speciale riguarda le competenze innovative necessarie per la blue economy. Perché il connubio tra educazione e mondo delle imprese nautiche non è più un’opzione, ma la chiave per navigare verso il successo. In più, uno spazio di rilievo è riservato al Villaggio degli sport del mare e agli stand istituzionali della Marina Militare, della Capitaneria di Porto e delle forze dell’ordine.
Bene, proprio ad alcuni degli appuntamenti di oggi è dedicata questa brevissima guida. Se non vuoi perdere l’opportunità di parteciparvi, scopri che cosa lo Snim ha in serbo per te!
Il Villaggio della Formazione e il network delle Professioni del Mare
Duplice incontro per la formazione al Salone Nautico di Puglia, a Brindisi. Il Villaggio della Formazione è il primo intervento, realizzato con l’Usr Puglia (Ufficio scolastico regionale) – ambito territoriale di Brindisi. Ha lo scopo di avvicinare i giovani allievi alla cultura del mare (aperto tutti i giorni). Il secondo appuntamento, oggi, a partire dalle 10, è con il convegno destinato al percorso e ai risultati del Protocollo di intesa per il Network delle professioni e della cultura del mare di Puglia. Tale protocollo è stato sottoscritto due anni fa, nell’edizione 2022 dello Snim (il Salone Nautico, ndr), e si avvale di un ampio partenariato tra pubblico e privato.
Un convegno per tracciare il bilancio del Protocollo d’intesa
Adesso, a due anni di distanza, è tempo di tirare le somme. “Bisogna tracciare un primo bilancio del lavoro svolto dai soggetti firmatari sotto il coordinamento del mio assessorato – spiega Sebastiano Leo, assessore regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro – e quindi della Sezione Formazione diretta da Monica Calzetta”. Avverrà appunto nel convegno dal titolo “Nuove competenze per il futuro della blue economy – Il Network «Formare per il mare» e la prospettiva delle imprese”. Sarà introdotto dalla dirigente della Sezione e seguirà Anna Cammalleri, consigliera del presidente della Regione Puglia per le Politiche integrate, Formazione, Occupazione e Cittadinanza attiva nel Sistema Puglia, che ha seguito sin dall’inizio i lavori della rete.
Il progetto Interreg IPA South Adriatic: competenze per il futuro della blue economy
Non mancheranno le testimonianze dirette della Formazione e dell’impresa nautica e marittima. Due i Tavoli dedicati. Uno riguarda i “risultati dell’indagine sulle figure professionali richieste dal settore nautico”. L’altro è sulle “sfide della blue economy e le professioni emergenti: il punto di vista delle imprese”. Un’ulteriore sezione è riservata all’Interreg IPA South Adriatic 2021-2027. Tale progetto strategico è rivolto a migliorare la disponibilità di competenze e capacità qualificate nel mercato del lavoro, come leva per rafforzare lo sviluppo di settori economici chiave del Sud Adriatico. Specifico il riferimento alla blue economy.
La giornata si completa con il workshop interattivo “Skills definition lab#2 Nautica”, organizzato nell’ambito del progetto strategico Interreg South Adriatic Skills. L’inizio è alle 14, presso la Sala Conferenze della Marina di Brindisi. Prevede il coinvolgimento attivo dei partecipanti in focus group interattivi sui temi della cantieristica navale, delle attività portuali e dei trasporti marittimi. L’obiettivo è analizzare i trend occupazionali dei principali settori della blue economy in Puglia e contribuire alla definizione delle specifiche competenze richieste dal mercato.
Un network in evoluzione per lo sviluppo delle professioni del mare
Saranno rispettivamente Cammalleri e l’assessore Leo a tirare le conclusioni. “L’ambizioso ed esclusivo intento – commenta Cammalleri – è quello di rendere questa strategia stabile nel tempo, grazie a un canale informativo/formativo dedicato, in continuo aggiornamento, relativo a tutte le proposte sul tema. In più, si vuole dare al Network un’identità giuridica autonoma, capace di diventare interlocutore di ulteriori rapporti anche in rete, nonché di captare le opportunità, finanziarie e non, che trovano, nel grande spazio della blue economy e delle nuove programmazioni transfrontaliere, ulteriori connessioni ed espansioni”.
L’importanza strategica delle economie legate al mare per la Puglia
Ha concluso Leo: “Il mare è da sempre l’orizzonte naturale dei pugliesi. Le economie legate al mare rappresentano un settore strategico per la crescita e lo sviluppo della nostra regione, fonte primaria di un benessere sostenibile e quindi duraturo. C’è l’idea che le professioni legate al mare, dal turismo alla logistica, dalla pesca alla cantieristica, debbano essere definite e specializzate, necessarie e rispettose dell’ecosistema”.
Il ruolo del protocollo nell’innovazione delle politiche formative del settore nautico
Il protocollo ha ribaltato il tradizionale approccio alle politiche formative. Si è partiti da una rete di stakeholders, riuniti in un network formale, ampliabile, orientati a promuovere l’analisi e lo studio dei fabbisogni formativi e delle figure professionali chiave nel settore. L’obiettivo successivo è “innovare le politiche formative individuando azioni e misure dedicate alle competenze necessarie al comparto, in stretta sinergia con il sistema produttivo, per poter agevolare l’incrocio tra domanda e offerta del mercato del lavoro legato all’economia del mare”. Così ha spiegato ancora l’assessore Leo.
Al Protocollo ha aderito un vasto partenariato pubblico-privato, che rappresenta i diversi segmenti della filiera formativa: dalla quella professionale all’istruzione, ITS e Università. Sono coinvolti anche i principali attori del settore nautico, dalle imprese locali, a partire dal Distretto della Nautica di Brindisi, fino ai più importanti imprenditori nazionali e internazionali. Gli obiettivi sono diversi. Si parte dall’analisi dei bisogni formativi, legati allo sviluppo e all’innovazione del settore, cui far confluire la programmazione formativa. Un altro scopo è creare un “ecosistema culturale” che spinga le nuove generazioni ad apprezzare e amare il mare (titolo del progetto “Amare il Mare”) come una risorsa economica, ambientale, sportiva, professionale e di vita.
Il Salone Nautico di Puglia si conferma un appuntamento strategico per la valorizzazione delle competenze e delle professioni legate alla blue economy. Grazie a un ampio partenariato pubblico-privato, l’evento punta a rafforzare il dialogo tra formazione e imprese. Si punta a creare un terreno fertile per lo sviluppo delle competenze necessarie a sostenere il futuro del settore. L’impegno della Regione Puglia e degli attori coinvolti mira a rendere stabile questo modello di collaborazione. E a guardare oltre l’evento, per proiettarsi verso un domani in cui il mare rappresenta una risorsa fondamentale per la crescita sostenibile della regione.
a cura della redazione