Il progetto dell’associazione “Le Donne del Vino”, in collaborazione con Regione Puglia e La Content, racconta storie di donne che rinnovano il settore
Nel cuore dell’industria vitivinicola italiana, dove tradizione e innovazione si intrecciano, emerge un racconto avvincente, un podcast: “Donne, vino e segreti”. Non è solo una serie di episodi. É un viaggio emozionante nell’universo femminile, dove storie di coraggio, passione e resilienza danno vita a un’epopea di empowerment. Sostenuto dall’associazione nazionale “Le Donne del Vino” e dall’assessorato all’Agricoltura della Regione Puglia, realizzato dall’agenzia “La content” (storytelling, digital strategy e content creation), il progetto nasce nell’intento di illuminare il ruolo fondamentale delle donne nel settore vitivinicolo.
Pronti a scoprire come queste protagoniste stanno riscrivendo le regole del gioco e ridefinendo il futuro del vino in Italia? I loro segreti, le sfide e le vittorie non potranno non coinvolgervi. Non perdete l’occasione di immergervi nel racconto! Scoprite con noi questo affascinante podcast, che vuole promuovere l’uguaglianza di genere, la crescita economica sostenibile e la riduzione delle disuguaglianze. Da oggi sono disponibili i primi due episodi, su Spotify e sulle principali piattaforme di streaming musicale (clicca qui). Sul blog è presente un’anticipazione delle trame (link).
Il valore delle voci femminili nel settore vinicolo
“Donne, vino e segreti” è stato presentato oggi, in Regione, a Bari. “Con il podcast diamo voce al lavoro delle donne, dal campo alla cantina e pure oltre – ha dichiarato Donato Pentassuglia, assessore all’Agricoltura -. Proviamo a far comprendere dalla loro viva voce le emozioni, le gioie e anche le paure di questa professione che è un insieme di dedizione, radicamento nel territorio di appartenenza, capacità di portare nuove idee nella gestione di aziende di antica o nuova creazione”.
In Puglia 173 aziende a conduzione femminile hanno partecipato al bando 2023 dedicato alla ristrutturazione vigneti. “Non si tratta semplicemente di mogli o figlie o nipoti di imprenditori di lungo corso della nostra terra – ha detto ancora l’assessore -. Sono professioniste instancabili, che amano questo lavoro e che spesso sono chiamate a scelte complesse”. Ecco perché uno strumento innovativo, come appunto il podcast, permetterà di coinvolgere un amplissimo pubblico di ascoltatori. Oltretutto, il progetto è veicolato su diverse piattaforme.
Affrontare il gender gap attraverso le storie
Al centro del racconto c’è l’emancipazione delle donne imprenditrici vitivinicole, che affrontano complessi equilibri in ambito sociale, familiare e professionale. Un viaggio che inizia nelle terre e nelle cantine di Puglia, ma si estende a tutta l’Italia. Colmare il gender gap in un settore ancora prevalentemente maschile è una sfida ardua. É lo scopo del podcast: cinque puntate in cui si raccolgono e raccontano storie, con testimonianze di donne forti, unite da passione e determinazione. Svelare i “segreti” diventa un atto di coraggio, capace di costruire rappresentazione, creare spazi d’identità e offrire visibilità per aprire strade alle nuove generazioni. Soprattutto, le protagoniste sono donne che hanno arricchito e innovato il settore, pur mantenendo la tradizione e il legame con la terra, con spirito nuovo o preservando.
A dare forma e voce al viaggio è Giulia Blasi, autrice del podcast, scrittrice e attivista impegnata nell’empowerment femminile e nota per i suoi libri su temi di genere e giustizia sociale. É stata affiancata nel progetto dall’agenzia “La Content”. Lo sfondo è quello dell’Italia, con la sua storia, la sua cultura enologica e il mondo dell’imprenditoria vitivinicola. Laura Donadoni, giornalista e wine educator, esperta di vini e cultura enologica, e Le Donne del Vino sono invece le voci narranti.
Storie di determinazione e di successo
Non poteva mancare la parola della presidente dell’associazione, “Le Donne del Vino” appunto, Daniela Mastroberardino. Così ha ricordato: “Con il podcast vogliamo dare voce alle storie straordinarie delle donne che con impegno e passione hanno trasformato il mondo del vino in Italia. Il progetto è un’opportunità per raccontare le storie di determinazione e successo delle nostre donne imprenditrici, per mostrare quanto possiamo raggiungere insieme quando crediamo nella forza della rete e della condivisione”. Il podcast è stato scelto come una forma di comunicazione delle nuove generazioni.
Un atto di coraggio e speranza
La tragica perdita di Marisa Leo ha suscitato un profondo senso di solidarietà e determinazione. É da qui che è partita Marianna Cardone, vicepresidente nazionale dell’associazione “Le Donne del Vino” e socia della delegazione Puglia, per il progetto del podcast. “Dopo la tragica scomparsa di Marisa Leo – ha detto – tutte noi abbiamo sentito l’urgenza di fare qualcosa di concreto per le donne che lavorano nel nostro settore, ma non solo. Un giorno ho telefonato a Laura Donadoni. Eravamo entrambe profondamente addolorate, però da quella conversazione è nata la scintilla”. Ovvero il podcast, “il mezzo giusto per parlare di emancipazione e libertà”, per rivolgersi alle donne dando loro forza, tramite le storie di chi ha superato le difficoltà. “Sono storie autentiche, a volte scomode, ma chi ascolta deve pensare: ce la posso fare anch’io!”, ha concluso.
Il ruolo delle donne nel mondo dell’agricoltura
Qualche numero aiuta a capire il comparto. In Italia, un terzo degli imprenditori è donna. Le donne che guidano le imprese agricole con vigneto e/o cantina sono il 28% e contribuiscono alla crescita di un settore oggi di 45 miliardi. Nelle imprese vitivinicole l’indotto occupazionale femminile è pari al 14% e le figure dove le donne sono più impiegate cresce man mano che il vino si avvicina al consumatore. É donna l’80% di chi lavora nel marketing e nella comunicazione, il 51% di chi si occupa di rapporti commerciali e il 76% di chi opera nell’enoturismo.
A sostenere questo progetto, che punta i riflettori sull’imprenditorialità femminile in un settore storico e ancora oggi prevalentemente maschile, c’è anche la Regione Puglia, che ne ha fatto un simbolo per la valorizzazione della parità di genere e dello sviluppo sostenibile. Con oltre 11mila aziende agricole e 600 cantine, la Puglia ha un ruolo di primo piano nel panorama vitivinicolo nazionale. Le storie di imprenditrici pugliesi, incluse nel podcast, offrono una prospettiva intima e ricca sulla cultura enogastronomica locale, rivelando il legame tra innovazione, tradizione e territorio che contraddistingue il loro lavoro e quello di tante altre donne in tutta Italia.
Sensibilizzare con i racconti delle protagoniste
In continuità con l’impegno della Regione Puglia, l’iniziativa “Donne, vino e segreti” si distingue per un messaggio forte e coinvolgente, che punta a diffondere una consapevolezza trasversale. A evidenziarlo è Cristiano Carriero, founder dell’agenzia “La Content”: “Questo progetto è molto più di un podcast – ha dichiarato -. Dare voce a storie di donne che hanno trasformato non solo le loro aziende, bensì’ un intero settore come quello vitivinicolo, e renderle accessibili a chiunque è una grandissima occasione per sensibilizzare, attraverso una campagna di comunicazione nazionale, un pubblico sempre più ampio”. Come non riconoscerlo? “Donne, vino e segreti” ha una narrazione potente, con momenti alternati di intimità personale e grandi rivoluzioni sociali, così da arrivare a tutte e tutti. Infatti, questo podcast non si rivolge unicamente alle donne o agli addetti ai lavori del settore vitivinicolo. “É un racconto universale che parte da storie particolari”, chiude Carriero.
In sintesi, il progetto “Donne, vino e segreti” rappresenta una testimonianza autentica dell’impatto femminile nel settore vitivinicolo, mostrando che passione, sfida e tradizione possono intrecciarsi in storie uniche di emancipazione e resilienza. Condividendo i cinque episodi, si aprono nuove prospettive e si ispira una futura generazione di donne imprenditrici. Soprattutto, si contribuisce a colmare il gender gap e a valorizzare l’importanza della diversità e dell’inclusione nel panorama enologico italiano.
a cura della redazione