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    HomeIMPRESECERTIFICAZIONICertificazione della parità di genere: un obiettivo strategico

    Certificazione della parità di genere: un obiettivo strategico

    LLa certificazione della parità di genere secondo la prassi di riferimento UNI/PdR 125 sta diventando un elemento sempre più centrale nelle strategie aziendali volte a promuovere politiche inclusive. Dal 4 novembre è disponibile un nuovo documento di supporto redatto da UNI e Accredia, contenente indicazioni e linee guida applicative. A quasi tre anni dalla sua introduzione, però, è importante non considerare questa certificazione come un semplice traguardo da celebrare, ma piuttosto come un punto di partenza per attuare cambiamenti concreti, capaci di apportare vantaggi duraturi e tangibili per l’intera organizzazione e i suoi collaboratori.

    Dal 2022 ad oggi: l’evoluzione della UNI/PdR 125

    Più di 16mila aziende certificate dalla pubblicazione della UNI/PdR 125 nel 2022 sono testimoni della crescente adozione della prassi di riferimento nel panorama italiano. Oltre però a queste imprese che hanno ottenuto la certificazione da parte degli organismi accreditati da Accredia, molte altre stanno intraprendendo il percorso per ottenerla e certificare il proprio sistema di gestione per la parità di genere. Attualmente, la certificazione si posiziona al quarto posto in Italia per diffusione tra le imprese, evidenziando il cambiamento in atto e l’aumento dell’attenzione verso la responsabilità sociale.

    L’esperienza degli ultimi due anni ha portato alla realizzazione del nuovo documento di supporto. L’obiettivo è facilitare l’implementazione di pratiche aziendali inclusive e responsabili, promuovendo una cultura del lavoro più equa e sostenibile. É stato redatto da UNI (Ente italiano di normazione) e Accredia (Ente italiano di accreditamento).

    Nel nostro blog abbiamo già approfondito il tema della certificazione di parità di genere grazie al contributo di Stefano Scarpa, direttore di Mscert, Organismo di certificazione. Per chi vuole saperne di più, è possibile leggere l’articolo completo cliccando qui. Di seguito, invece, troverete un breve riepilogo e una guida al nuovo documento “UNI/PdR 125 FAQ – Indirizzi applicativi per la UNI/PdR 125” (link diretto da Accredia), utilizzato come riferimento per le informazioni riportate.

    Il nuovo documento di UNI e Accredia: cosa cambia?

    Chiarimenti operativi, dettagli e approfondimenti sui Kpi (Key performances indicator – Indicatori chiave di prestazione, ndr): è questo il fulcro del documento del 4 novembre. Rispetto alle Faq di maggio del 2023, in esso vengono affrontate le domande più frequenti e proposte soluzioni concrete su diversi ambiti legati all’implementazione della prassi. Sono contenute risposte chiare su requisiti, processo di certificazione, monitoraggio e valutazione delle performance aziendali, mantenendo il focus centrale sulla parità di genere.

    UNI/PdR 125: oltre la certificazione, verso un cambiamento reale. Chi può richiederla.

    Non solo un titolo, ma un incentivo concreto per politiche che favoriscono l’empowerment femminile: questo sistema di certificazione è molto più di una semplice attestazione. La finalità è migliorare le opportunità per le donne, favorendo l’accesso al mercato del lavoro, la crescita in ruoli di leadership e un migliore equilibrio tra vita privata e professionale. Non a caso, proprio per spingere le imprese all’adozione della prassi, è previsto un principio di premialità tramite l’introduzione di meccanismi di incentivazione (per ulteriori informazioni clicca qui, Dipartimento per le pari opportunità).

    Nello specifico, il documento inizia con una premessa generale sulla norma di certificazione e sui soggetti che possono richiederla. In pratica:

    • è applicabile esclusivamente la UNI/PdR 125:2022. La UNI ISO 30415, invece, è una linea guida, vale a dire che non definisce requisiti e quindi non è certificabile, pertanto non accreditabile
    • la certificazione può essere richiesta da qualunque tipo di organizzazione, di qualsiasi dimensione e forma giuridica, che opera sia nel settore pubblico o privato. Ai benefici stabiliti dal legislatore possono accedere solo le aziende certificate da Organismi di certificazione accreditati ai sensi del Regolamento (CE) n. 765/08 per lo standard ISO/IEC 17021-1. Nel documento sono indicati casi particolari.

    Kpi qualitativi e quantitativi: aspetti operativi principali

    Il primo capitolo, subito dopo le Faq della premessa, si apre con le informazioni generali (dal periodo di sperimentazione alla trasformazione della prassi in norma tecnica, passando per lo step dedicato alla survey). Si prosegue con le indicazioni doverose per le aziende: implementazione del Sistema di gestione (Sg), obiettivi e Kpi per tutte le attività svolte e per tutti i livelli organizzativi (qualitativi e quantitativi). Si conclude con la voce ‘dati’ e con tutto ciò da sapere per potervi fare riferimento.

    Performance aziendali: il ruolo chiave dei Kpi

    Dalla governance all’equità remunerativa, includendo il supporto alla genitorialità: il monitoraggio è costante ed è la tematica del secondo capitolo (riferito al Punto 5 della UNI/PsR). Anche in questo caso, si parte con le informazioni di carattere generale, dalle regole per il rilascio e il mantenimento della certificazione (definite dalla UNI CEI EN ISO/IEC 17021-1 e riguardanti la sorveglianza annuale e il rinnovo ogni 3 anni) al monitoraggio dei miglioramenti, rinnovo e struttura del piano strategico. Per continuare poi con i Kpi e le aree di riferimento: Governance, Opportunità di crescita e inclusione delle donne in azienda, Equità remunerativa per genere, Tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro.

    Piano strategico e politiche di parità: azioni documentate

    Ogni azione deve essere supportata da evidenze, con trasparenza. É il focus del terzo capitolo (riferito al Punto 6 della UNI/PdR): la UNI/pdR 125 prevede che il piano di azione, il piano strategico e gli obiettivi per il miglioramento devono essere supportati da evidenze documentate. Dunque, che la politica di parità deve essere pubblicata, in altre parole resa disponibile sul sito web dell’organizzazione sia all’interno che all’esterno. L’attenzione è quindi rivolta all’attuazione delle azioni del piano strategico e monitoraggio, con le indicazioni generali anzitutto, per proseguire con le Faq su Genitorialità, Cura, Prevenzione di ogni forma di abuso fisico/verbale/digitale (molestia) sui luoghi di lavoro.

    Audit di terza parte: la valutazione della conformità

    Il quarto capitolo si concentra sugli elementi chiave per gli standard della certificazione. In pratica, le Faq riguardano l’Appendice A. Vengono date le raccomandazioni per la valutazione, con tempi di audit e periodicità degli audit di terza parte, la modalità di svolgimento, i criteri validi per dimostrare la competenza nell’ambito del team.

    Esempi di Kpi per settore industriale: utilità e limiti

    In quest’ultimo capitolo, il quinto, sono contenute le indicazioni di riferimento all’Appendice B. Gli esempi riportati, senza dubbio utili, come si spiega nel documento, dovranno tuttavia essere aggiornati, poiché risalgono al momento di pubblicazione della UNI/PdR.

    La UNI/PdR 125 non è solo una certificazione, ma un motore di cambiamento che richiede impegno, consapevolezza e monitoraggio costante per garantire risultati concreti. Il nuovo documento di UNI e Accredia offre un supporto essenziale alle aziende, fornendo indicazioni pratiche e risposte chiare per affrontare le sfide legate alla parità di genere e alla responsabilità sociale. Investire in questo percorso significa scegliere un modello aziendale che valorizza le persone e genera un impatto positivo duraturo. È il momento di agire e fare la differenza!

    a cura della redazione

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