Intervista a Pierluigi Cornacchia, esperto in diritto internazionale e proprietà intellettuale, per capire i vantaggi di questa misura innovativa e dei brevetti all’estero
Startup e microimprese italiane hanno una nuova possibilità per investire nella tutela delle loro idee innovative. Si chiama “Voucher 3i – Investire in Innovazione”. È una misura pensata per sostenere la brevettazione delle invenzioni industriali, agevolando l’accesso a servizi professionali qualificati. Grazie a essa, le imprese potranno proteggere le proprie innovazioni e rafforzare la loro competitività, anche sui mercati internazionali.
Scopriamo come funziona e perché rappresenta un’opportunità unica per chi vuole investire in innovazione!
A promuovere l’incentivo è il ministero delle Imprese e del made in Italy ed è gestito da Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa. Consiste nel rilascio di un voucher per l’acquisto di servizi di consulenza per la brevettazione. Con un finanziamento di 9 milioni di euro punta a incentivare l’acquisto di servizi professionali per brevettare invenzioni industriali.
L’agevolazione è erogata in regime “de minimis” e prevede importi nelle misure di 1mille, 3mila e 4mila euro più IVA. É destinata alle startup innovative e alle microimprese (da art.1 del decreto ministeriale dell’8 agosto 2024). Le domande potranno essere presentate a partire dal 10 dicembre 2024 nell’apposita sezione del sito web di Invitalia.
Entriamo più nei dettagli. Ad aiutarci a capire come questa misura possa rappresentare un’opportunità strategica per le imprese italiane è Pierluigi Cornacchia, avvocato esperto in internazionalizzazione e proprietà intellettuale. Fa parte della short list di professionisti selezionati dal ministero delle Imprese che possono fornire consulenza tramite il voucher.
Perché Voucher 3i è diverso da altri incentivi per l’innovazione
«E’ un voucher mirato a sostenere le microimprese e le start up che, per la loro dimensione contenuta, hanno difficoltà a dotarsi di titoli di proprietà intellettuale. Il ministero quindi con tale misura prova a colmare tale deficit pagando di fatto la consulenza per l’ottenimento di un brevetto. Poi si distingue per il fatto che il finanziamento, oltre a essere a costo zero, è mirato a tre specifici servizi forniti da professionisti accreditati, come la verifica della brevettabilità, la stesura delle domande di brevetto e l’estensione delle stesse all’estero».
Benefici e vantaggi per le imprese
«Il primo vantaggio deriva senza dubbio dalla struttura dei fondi, che peraltro rappresenta una differenza significativa da altri incentivi, per via della dotazione di 9 milioni di euro e del sistema di rimborso diretto a Invitalia. In altre parole, le imprese non devono anticipare i costi, senza neppure un passaggio di cassa. Tali caratteristiche rendono il Voucher 3i un’opzione unica per le aziende che desiderano proteggere le proprie innovazioni. Ci sono però altri benefici, legati alla procedura, ovvero i tempi massimi di 30 giorni per la verifica preliminare di Invitalia e i 120 giorni per l’erogazione completa del servizio da parte del fornitore. Quanto al fornitore, la sua prestazione è rimborsata direttamente da Invitalia».
Proteggere i brevetti all’estero: quanto è importante
«Proteggere i brevetti all’estero è cruciale per una startup. Permette di mantenere un vantaggio competitivo nel mercato globale. Il Voucher 3i facilita questa protezione internazionale, offrendo supporto per la consulenza e il deposito di brevetti in altri Paesi. Senza una registrazione internazionale, le startup rischiano di perdere opportunità di mercato e di essere vulnerabili alla concorrenza. Inoltre, avere diritti di proprietà intellettuale aumenta la credibilità agli occhi degli investitori, migliora l’opportunità di attrarre finanziamenti, assicura un valore tangibile per l’azienda».
Ottenere l’incentivo: i passi per richiederlo
«È un incentivo a sportello. Significa che non ci sono graduatorie o scadenze per la presentazione delle domande, valutate da Invitalia in base all’ordine di arrivo (cioè fino all’esaurimento dei fondi, ndr). In estrema sintesi, la startup presenta la richiesta tramite la procedura online sul sito di Invitalia, che verifica i requisiti entro 30 giorni. Se approvata, viene rilasciato il voucher e notificato il fornitore. Al contrario, è comunicato il diniego. Il fornitore eroga il servizio entro 120 giorni, inviando relazione finale, documentazione di deposito e fattura intestata a Invitalia. Quindi, una volta controllata la documentazione, avviene il pagamento, che chiaramente è bloccato se il controllo è negativo».
L’impatto di quest’iniziativa sul panorama dell’innovazione in Italia
«Grazie a misure come il Voucher 3i si aprono scenari molto promettenti. Non è solo per via della consulenza per la brevettazione senza costi iniziali. L’iniziativa incentiva sia la crescita tecnologica sia una vera e propria cultura dell’innovazione, rendendo le startup più attrattive per investimenti. In definitiva, “Voucher 3i – Investire in Innovazione” può trasformare il panorama dell’innovazione in Italia, rafforzando il tessuto imprenditoriale e contribuendo alla valorizzazione del made in Italy».
È chiaro, insomma, che il Voucher 3i rappresenta un’opportunità preziosa per chi investe in innovazione, sostenendo le imprese nel superare le barriere economiche legate alla protezione della proprietà intellettuale. Con un fondo di 9 milioni di euro, il programma mira a favorire la competitività delle startup e delle microimprese, rafforzandone la posizione sui mercati internazionali. Un passo importante per un ecosistema imprenditoriale più forte e innovativo in Italia.
Scadenze e modalità di presentazione
Le modalità e i termini per presentare le domande di accesso al “Voucher 3i” sono stati stabiliti dal decreto direttoriale del 19 novembre 2024 (clicca qui). Le richieste dovranno essere inviate unicamente tramite la procedura informatica, accessibile nella sezione dedicata “Voucher 3I – Investire in innovazione” (link) sul sito di Invitalia. Sarà possibile inoltrarle dalle ore 12.00 alle ore 18.00 del 10 dicembre 2024 e, in seguito, nei giorni lavorativi dalle ore 9.00 alle ore 18.00, fino all’esaurimento delle risorse disponibili. Riguardo alla misura agevolativa, si trova nel Decreto 8 agosto 2024 (gazzettaufficiale.it).
di Anna Colazzo