La general manager di Cento18Ambiente svela come diversità, innovazione e inclusione possano dare ai giovani la spinta per conquistare il successo
“Le donne sono il motore del cambiamento e dell’innovazione. Ho scelto una squadra tutta al femminile perché credo nella loro forza, nella loro capacità di creare legami solidi e nel loro equilibrio tra determinazione e collaborazione”. Così Elisabetta Rampino, general manager in Cento18Ambiente, racconta la sua visione di leadership, un modello che unisce competenza, ascolto e coraggio.
La storia di oggi è quella di donne che rompono gli schemi, superano pregiudizi e ridefiniscono il concetto stesso di guida aziendale. Un viaggio attraverso temi centrali, dalla parità di genere alla sostenibilità, fino all’adozione di tecnologie green e smart, per scoprire come il futuro delle imprese sia sempre più nelle mani di capitane che sanno innovare con passione e visione strategica
La presenza femminile non è solo un simbolo. Nelle aziende è un motore di cambiamento e innovazione. Quali sono i vantaggi?
«La diversità è il motore dell’evoluzione, soprattutto nei ruoli di leadership, dove un team al femminile simboleggia cambiamento e parità di genere. È la dimostrazione che i sogni sono realizzabili, oltre ogni convenzione, e un invito a credere nei propri obiettivi. Servono prospettive diverse, energia attiva dal confronto e dal coraggio di rompere gli schemi. Ho scelto una squadra tutta al femminile perché credo nella forza delle donne, nell’empatia e nei legami solidi che sanno creare, nel loro equilibrio tra determinazione e collaborazione».
La parità di genere è ancora una sfida in molti ambienti di lavoro, tra stereotipi e pregiudizi radicati. Come superare le barriere e creare un contesto davvero equo e inclusivo?
«Per me, la parità di genere non è solo uguaglianza, ma un valore che arricchisce l’azienda. Quando le donne possono esprimersi, ottengono risultati straordinari, diventano leader di cambiamento e ispirano l’intera organizzazione. Includere le donne nella leadership dimostra che talento e competenza dipendono da dedizione e passione, non da sesso, età o situazione familiare. Un’azienda che promuove la parità di genere è più flessibile, aperta e pronta a raccogliere le sfide, valorizzando il potenziale di tutti».
Il suo ruolo in un settore considerato ancora “maschile” dimostra che certi muri possono essere abbattuti. Nell’approccio ad ambiti così tecnici, ci sono differenze tra uomini e donne?
«Non mi piace parlare di approcci “femminili” o “maschili”. Ciò che conta è come ciascuno, indipendentemente dal genere, mette in gioco competenze e visione per far progredire il lavoro. Nel nostro settore, preparazione, passione e innovazione fanno la differenza, qualità legate alla dedizione personale. Un team forte nasce dall’unione di talenti e valori diversi, che arricchiscono ogni progetto. In un ambiente sereno e stimolante, dove ognuno può esprimere al meglio il proprio potenziale, si raggiungono i migliori risultati».
Donne manager, un futuro che sembra finalmente in ascesa?
«Il futuro delle donne nel management è sempre più promettente, con un numero crescente di leader che portano energia e generano cambiamenti positivi. In Cento18Ambiente, l’azienda che rappresento, sono orgogliosa che il mio ruolo di donna manager contribuisca all’evoluzione. Nel settore della tutela ambientale servono competenze tecniche, innovazione e dinamismo. Ho lavorato per creare un contesto inclusivo e innovativo, abbattendo ogni barriera, di genere o culturale, e promuovendo una cultura aziendale basata su dialogo e ascolto, fondamentali per essere davvero all’avanguardia».
Tre donne con laurea in Giurisprudenza: un caso o una scelta?
«È stata una coincidenza, ma sono felice che ci accomuni. Gli studi giuridici ci rendono attente ai dettagli, soprattutto sulle normative ambientali, decisive per garantire soluzioni sostenibili e conformi. Tuttavia, ciascuna porta esperienze e visioni uniche. La mia formazione, arricchita da un’impronta umanistica e una passione per marketing e social media, oggi cruciali, mi spinge a valorizzare comunicazione e valori aziendali. Giorgia Giannone, avvocato con master in Contrattualistica d’impresa e Avvocatura d’affari, apporta una visione legale solida, unita a grinta e pragmatismo, fondamentali nelle sfide aziendali. Infine, Angelica Roberti, la più giovane, con un master in Amministrazione e direzione aziendale, si distingue per l’approccio orientato al futuro. Insieme condividiamo una visione innovativa, ciascuna nel proprio ambito».
Parlando di leadership, ritiene che quella femminile abbia caratteristiche distintive? È necessario sviluppare competenze particolari?
«La leadership femminile si distingue per ascolto, dialogo e attenzione al benessere del team, unendo cura dei dettagli e orientamento al risultato, senza trascurare il lato umano. Valorizza le competenze individuali, crea sinergie e spinge verso obiettivi comuni. Ogni leadership, femminile o maschile, deve basarsi su competenza, visione e capacità di ispirare. La collaborazione arricchisce il team, perché permette di superare pregiudizi e di promuovere inclusione e sostenibilità nelle decisioni aziendali».
Qual è il segreto per lavorare bene in team? E quali consigli dà ai giovani, in particolare alle ragazze, per un futuro professionale solido?
«Il segreto per lavorare bene insieme è unire talenti diversi e valorizzare i dettagli che fanno la differenza. Lavorare in team significa condividere passione e creatività per ottenere risultati straordinari. Ogni percorso presenta sfide, ma con determinazione si superano. Alle giovani, in particolare alle ragazze, consiglio di credere nel proprio potenziale, fare della passione la forza motrice, essere curiose e creative. Ogni idea nuova è un passo verso l’innovazione. È fondamentale essere uniche, appassionate, e trasmettere energia. Bisogna investire nelle competenze e mettersi in gioco. C’è una frase che è diventata il mio mantra e mi piacerebbe condividerla con chi ci leggerà: “Dentro di te abita un mondo fatto di tutto ciò che ami, delle tue passioni, di piccoli dettagli che fanno la differenza, di un insieme di micro-talenti. Questa è la tua unicità, ciò che ti contraddistingue. Sei ciò che ami… non dimenticarlo!”».
Donne e innovazione, un binomio vincente. Guardando al futuro, come vede l’evoluzione dell’azienda e quale ruolo avranno le nuove tecnologie nella sua crescita?
«Cento18Ambiente è sempre stata all’avanguardia nell’adozione di soluzioni tecnologiche avanzate e si continuerà così anche in futuro, con un focus particolare su soluzioni green e smart. Puntiamo a rendere i nostri servizi sempre efficienti, sostenibili e a basso impatto ambientale. L’amministratore, Andrea Marchello, è una figura fondamentale in questo processo, poiché ha sempre guidato l’azienda con una forte attenzione alla tutela dell’ambiente e all’utilizzo di mezzi e attrezzature di ultima generazione, che non solo ottimizzano il lavoro, ma soprattutto contribuiscono a garantire risultati eccellenti, in pieno rispetto delle normative vigenti e dei più alti standard di qualità».
Qual è l’importanza dell’aspetto umano nella leadership e nel rapporto con i collaboratori? E quello della formazione?
«Sono essenziali entrambi. La nostra azienda ha la fortuna di poter contare su un amministratore che si distingue per sensibilità umana e leadership basata proprio su ascolto e condivisione. Le decisioni vengono prese collettivamente, nel rispetto dei valori e delle necessità di tutti. È chiaro che, in tale contesto, la formazione continua e costante del personale è imprescindibile, come l’attenzione alla sicurezza sul lavoro, per cui siamo in prima linea pure con campagne di sensibilizzazione. L’obiettivo è rimanere un punto di riferimento nel settore, unendo innovazione e sostenibilità, per contribuire a rendere il nostro mondo un posto migliore».
Insomma, le donne e la tecnologia non sono solo un’opportunità, bensì una necessità per evolvere verso modelli aziendali più sostenibili, inclusivi e competitivi. Il futuro si costruisce con visione, dedizione e coraggio di innovare, per rendere ogni sfida un’opportunità.
di Anna Colazzo