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    Sicurezza sul lavoro, una priorità per il futuro. Al via la campagna di Pmitalia

    Le statistiche parlano chiaro e non lasciano spazio a interpretazioni. Nei primi dieci mesi dell’anno sono state 491mila 439 le denunce di infortunio sul lavoro. I casi mortali sono 890, con un aumento del 2,5% rispetto allo stesso periodo del 2023. In particolare, crescono gli infortuni in itinere, ossia nel tragitto casa-lavoro, passati da 196 a 233, mentre sono leggermente diminuiti quelli sul luogo di lavoro, da 672 a 657. Dunque, la sicurezza resta una priorità!

    A testimoniare la situazione sono gli open data Inail, pubblicati a inizio dicembre e non ancora definitivi. Ma un fatto è certo: gli incidenti sul lavoro continuano a rappresentare una tragedia quotidiana, coinvolgendo migliaia di famiglie ogni anno. Anche il Salento non fa eccezione.

    Lavoro e sicurezza: i numeri di un’emergenza

    «Non si tratta solo di numeri, ma di vite spezzate e comunità ferite. La sicurezza deve diventare parte integrante del Dna delle imprese»

    Una campagna per cambiare mentalità

    La campagna, che coinvolge otto imprenditori del territorio, punta a ribaltare la percezione della sicurezza come un costo, trasformandola in un investimento strategico e morale. Parte oggi e sarà diffusa su più canali, dai social alla televisione, per raggiungere il maggior numero possibile di persone.

    «Promuovere la sicurezza non è solo prevenzione, ma crescita e sostenibilità per tutti noi. Senza sicurezza, non c’è futuro – dice Massimo Giurgola, direttore di Pmitalia, promotore della nuova campagna di sensibilizzazione -. Gli infortuni sul lavoro in Italia continuano a dipingere un quadro drammatico. Le 890 vittime nei primi dieci mesi di quest’anno e i fatti di cronaca che leggiamo quasi ogni giorno non possono non indurre a riflessioni. Dietro a ogni numero c’è una storia di sofferenza, con famiglie distrutte, comunità colpite, vite spezzate».

    Come si può non cercare di fare qualcosa? Ciascun incidente è un fallimento collettivo che mette a nudo le fragilità del sistema. «Le morti sul luogo di lavoro sono calate leggermente, è vero, ma sono cresciute quelle lungo il tragitto casa-lavoro. Questo dato evidenzia la necessità di un approccio più responsabile e consapevole», fa riflettere il direttore. Non può essere ignorato. Morti e feriti potrebbero essere evitati con un approccio più responsabile, una formazione adeguata e una cultura della sicurezza condivisa.

    Otto imprenditori per una rivoluzione culturale

    Per rispondere all’emergenza, Pmitalia ha lanciato una campagna di sensibilizzazione con un video autoprodotto, al quale hanno partecipato otto imprenditori. L’obiettivo è promuovere una cultura della prevenzione che coinvolga imprese, lavoratori e istituzioni.

    Protagonisti del video sono:

    • Roberto Leopizzi (Edil Geos),
    • Vincenzo Avantaggiato (New Favima)
    • Stefania Mandurino (Elios Tour)
    • Daniele De Pascalis (Melograni Martino)
    • Federica Carbone (La Ferrosa)
    • Massimo Giurgola (Pmi Servizi & Formazione)
    • Elisabetta Rampino (Cento18Ambiente)
    • Anna Luana Bianco (Marmi Bianco)

    Questi imprenditori puntano a incoraggiare un approccio condiviso e responsabile, in cui la sicurezza venga riconosciuta come valore fondamentale, scelta strategica e necessità morale imprescindibile.

    Un messaggio di responsabilità

    «Le realtà produttive si sentono direttamente coinvolte e sono consapevoli del ruolo cruciale che ricoprono nel promuovere la sicurezza sul lavoro – continua Giurgola –. Riconoscono l’urgenza di un cambiamento di paradigma e comprendono che il messaggio di una nuova cultura della prevenzione deve partire anzitutto da loro. Ciò per evitare tragedie e per superare la percezione di essere spesso accusate quali responsabili di incidenti e infortuni».

    Promuovere la sicurezza non è solo una scelta morale. «La campagna nasce dalla consapevolezza che il cambiamento è possibile, però richiede uno sforzo collettivo. È un investimento per la crescita e la sostenibilità delle imprese – precisa il direttore –. Le leggi da sole non bastano. Serve una rivoluzione culturale. Troppe aziende vedono ancora la sicurezza come un costo anziché una risorsa strategica. La campagna punta a ribaltare tale percezione, facendo capire che prevenire significa garantire benessere».

    Un appello per il futuro

    Con la campagna di sensibilizzazione, Pmitalia e gli imprenditori vogliono lanciare un appello collettivo: fare della sicurezza sul lavoro un bene condiviso. Qual è il messaggio finale? «Impegnarsi per la sicurezza significa tutelare vite umane e costruire un futuro solido per le aziende. Torno a dire che è un valore che deve entrare nel Dna di ogni impresa. Serve uno sforzo comune, perché solo così possiamo cambiare davvero».

    di Anna Colazzo

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