L’assessore regionale Delli Noci: «L’innovazione per semplificare i processi amministrativi, migliorare la qualità dei servizi e accelerare lo sviluppo delle imprese»
La Puglia ancora una volta è in prima linea nel campo dello sviluppo tecnologico con la nuova legge regionale sulle “Misure di promozione in materia di Innovazione aperta e Intelligenza artificiale”. Un passo decisivo che la posiziona tra le regioni più avanzate d’Italia, con l’ambizioso obiettivo di favorire la collaborazione tra imprese, ricerca e istituzioni per accelerare la trasformazione digitale.
La legge segna una svolta per la crescita e la competitività del sistema regionale. Nell’articolo analizziamo il suo impatto e le prospettive future!
Un ecosistema collaborativo per la crescita
La Legge sull’open innovation e l’intelligenza artificiale è stata approvata ieri dal Consiglio regionale. Ovvero, tredici articoli per spingere lo sviluppo tecnologico del sistema produttivo pugliese, promuovere la collaborazione tra imprese e ambiente esterno – in particolare startup, università, organismi di ricerca e altre istituzioni -, determinare sinergie che possano accelerare e migliorare i processi produttivi.
La regione è una tra le prime in Italia a legiferare in materia di IA, nell’alveo delle proprie competenze e conformemente al Regolamento UE 2024/1689. L’obiettivo è di delineare direttrici di azione e possibili iniziative di sostegno nei confronti delle pubbliche amministrazioni, delle imprese (anzitutto micro, piccole e medie) e dei cittadini.
Da una parte, dunque una piattaforma in Puglia sull’innovazione aperta, appunto di open innovation (di cui abbiamo trattato ampiamente in questo blog), pensata per favorire lo scambio di conoscenza tra gli attori dei processi produttivi e quelli della ricerca, stimolando l’incontro tra domanda e offerta innovativa. Dall’altra, l’intelligenza artificiale come strumento in grado di agevolare l’adozione di pratiche e soluzioni innovative.
Lo sviluppo dell’innovazione è aperto
Un passo fondamentale per il futuro dell’economia pugliese è l’adozione di un modello che apre nuove opportunità. «Lo sviluppo dell’innovazione passa dall’open innovation – ha dichiarato l’assessore allo Sviluppo economico, Alessandro Delli Noci –, che è anche un paradigma nuovo, un modo di concepire le attività di ricerca e sviluppo nell’era dell’informazione e della globalizzazione basato sull’apertura alle risorse esterne, alla partecipazione e alla collaborazione tra soggetti. Rafforzare tale circuito virtuoso e tale scambio di conoscenze e competenze tra attori diversi è uno degli obiettivi della legge». Ovvero una legge che da un lato intende favorire l’incontro e la contaminazione, dall’altro rendere possibile lo sviluppo economico e occupazionale tramite la condivisione di idee.
Ma torniamo su un aspetto centrale, che l’assessore sottolinea: «La Puglia è una delle prime regioni italiane a legiferare in materia di intelligenza artificiale, in conformità con il quadro normativo europeo, per poter governare le sfide del futuro e non esserne sopraffatti. La legge prevede infatti anche la promozione di iniziative a sostegno di percorsi di facilitazione rivolti all’intera cittadinanza, affinché la Puglia intera sia pronta ad affrontare in maniera consapevole la sfida già in atto».
In arrivo il primo evento per dare forma all’innovazione aperta
Il primo passo concreto per l’innovazione aperta è già alle porte. «A fine maggio– continua Delli Noci – realizzeremo un primo evento, in cui cercheremo di dare vita e forma all’innovazione aperta mettendo in relazione startupper e imprese consolidate, centri di ricerca, università e altri referenti chiave, perché crediamo che solo con l’apertura alla partecipazione e alla circolarità di idee e risorse si possa disegnare un modello di sviluppo pugliese competitivo e sostenibile, in grado di valorizzare i talenti e le competenze regionali ma in una prospettiva globale e internazionale».
Chiaramente il tutto rientra nella strategia regionale di sviluppo “Mareasinistra”, mirata ad attrarre i migliori talenti creativi e tecnologici a livello internazionale. Si punta principalmente a valorizzare, coinvolgere e collaborare con studenti, nomadi digitali, startuppers, pugliesi di ritorno, nuovi investitori, top scientist e artisti in settori altamente innovativi.
Agenda strategica e piattaforma digitale
Tra le azioni previste dalla legge ci sono l’Agenda strategica triennale per l’innovazione aperta, che individua ambiti e priorità dell’intervento per favorirne la diffusione sul territorio, e la Piattaforma digitale dell’innovazione, strumento online per agevolare e stimolare le relazioni tra gli attori coinvolti che vogliano avere un ruolo attivo nelle politiche di ricerca e sviluppo di processi e prodotti. La piattaforma sarà un punto di incontro tra la domanda di innovazione da parte di grandi imprese, pubblica amministrazione, istituzioni, organizzazioni e le soluzioni proposte da innovatori, Pmi, startup e spin-off». E sarà vetrina di proposte di innovazione, nuovi prodotti e servizi innovativi provenienti dall’ecosistema, nonché ambiente per lavoro cooperativo e supporto a progetti di ricerca-innovazione e alla gestione di gruppi di lavoro.
Istituzione degli hub territoriali
Un’altra azione in programma è l’istituzione di hub territoriali dell’open innovation: centri destinati ad accogliere attività ad alta tecnologia, anche sotto forma di “experience center”. Così, si intende promuovere la conoscenza e il trasferimento tecnologico al sistema produttivo, con la creazione di laboratori di fabbricazione digitale, di percorsi di incubazione e di altri servizi a supporto dello sviluppo di idee imprenditoriali.
Accelerare l’innovazione con il dialogo e la collaborazione
Per stimolare i processi di innovazione tramite dialogo e collaborazione tra i portatori di interesse, la legge prevede inoltre la creazione di avvisi – tra cui il bando “Fabbisogni” già attivo – rivolti a startup, Mpmi (micro, piccole e medie imprese), associazioni, professionisti o singoli individui, per promuovere idee e soluzioni innovative in specifici settori di mercato.
Il Centro di competenza per l’intelligenza artificiale nella PA
Il Centro di competenza regionale per l’IA nella Pa avrà il compito di definire la strategia e gli interventi in tema di intelligenza artificiale nella pubblica amministrazione regionale. Lo dovrà fare indagando, monitorando e valutando tutte le implicazioni (etiche, normative, infrastrutturali, economiche) e la sostenibilità di applicazioni, sistemi e strumenti.
In definitiva, la legge sull’open innovation e l’intelligenza artificiale offre alla Puglia un’opportunità unica per accelerare l’innovazione e lo sviluppo tecnologico. Con azioni mirate come la creazione di piattaforme digitali, hub territoriali e il supporto a startup e Mpmi, la regione si prepara a diventare un polo di attrazione per talenti e investimenti. Il tutto in linea con la strategia di creare un ecosistema collaborativo che stimoli la crescita e l’adozione di tecnologie avanzate.
a cura della redazione